porta raimonda - fucecchio in provincia di firenze - toscana - italia

Vai ai contenuti

Menu principale:

PALIO DI FUCECCHIO


Contrada PORTA RAIMONDA
Dai documenti storici custoditi nell’archivio storico locale, si narra che le origini di Porta Raimonda sono decisamente antiche, il suo nome infatti, è addirittura risalente al XIV° secolo.

La storia di questa Porta castellana, che oggi da il suo nome a questa Contrada, è strettamente legata al condottiero di ventura Raimondo da Cardona.

La storia infatti, narra che dopo lo scontro con i terrazzani fucecchiesi, Castruccio Castracani non dimentica la sconfitta subita, ha bisogno di sfogo e di rivincita. 
Difatti il 22 maggio 1325 con le sue truppe marcia alla volta di Castelfranco con 650 cavalieri, deciso a far pagare a quel castello l’aiuto dato ai fucecchiesi la famosa notte del 19 dicembre.

I fiorentini muovono contro con 120 uomini a cavallo e scoppia di nuovo la cruenta e sanguinaria battaglia.  
Ma un messo giunto a Fucecchio chiede soccorso, 100 cavalieri fucecchiesi muovono in soccorso a Castelfranco, ed i lucchesi vista tanta foga, fuggono inseguiti dai fucecchiesi.
Intanto al Conte Novello succede Raimondo da Cardona, glorioso soldato di ventura spagnolo, Capitano degli archibusieri, eletto Capitano Generale dell’esercito Guelfo, il quale freme di impazienza per potersi misurare con Castruccio.
Si dirige su Prato con 2100 cavalli (di cui 500/600 fiorentini, 600 francesi, 200 tedeschi, 250 catalani, 100 borgognoni e 450 fra guasconi, fiamminghi, provenzali ed italiani) e 15000 fanti della città e del contado: il costo giornaliero dell’esercito è valutato in 3000 fiorini. Esce da Prato ed entra nel pistoiese; devasta il territorio di Agliana, giunge nella valle dell’Ombrone ed il giorno di San Giovanni Battista fa correre il Palio davanti a Pistoia. Assedia Tizzano e manda di notte a prendere possesso delle paludi della Guisciana, il suo mariscalco Bornio di Borgogna con 500 cavalli.
Parte, quindi, da Tizzano, supera la Guisciana e costringe ad arrendersi a patti la guarnigione di Cappiano.
Il 9 luglio distacca il grosso delle sue forze, 500 cavalieri che agli ordini di Bandino de’ Rossi, manda a Fucecchio per riunirsi con gli usciti da Lucca, dopo di che gettano un ponte di legno sulla Gusciana, oggi Usciana, e si accampano attorno a Cappiano.
Il 13 luglio Cappiano capitola e pochi giorni dopo, il 21 luglio, cade nelle sue mani anche Montefalcone ed alle truppe si uniscono numerosi guelfi; il suo esercito ascende ora a 3500 cavalli. Il Castracani lascia allora Pistoia, attraversa la val di Nievole e pone il suo campo a Vivinaia: rafforzato da milizie ghibelline, si fortifica sul Ceruglio (Montecarlo) con fosse e steccati.
L’esercito fiorentino punta ora deciso su Altopascio che stringe l’assedio; dura ed eroica è la difesa del castello, ma non vale a nulla. Altopascio cede e viene occupato dai fiorentini esultanti per le tante incontrastate vittorie.
Fucecchio entusiasta di Raimondo, il quale con il suo esercito era riuscito nell’arduo compito di difendere il Castello fucecchiese dagli invasori restituendogli così la libertà di vivere, dette ad una Porta del proprio Castello il nome del valoroso Capitano, chiamandola in suo onore “Porta Raimondi”. 
Di questa Porta abbiamo ancora oggi testimonianza grazie ad un importantissimo reperto archeologico, rappresentato dalla pietra in marmo, ovvero l’antica soglia della “Porta Raimondi”, una delle Porte castellane dalla quale prende nome la Contrada.
La pietra venne rinvenuta nel 1976 sotto il livello stradale dell’attuale Via P. Martini, nei pressi della quale era situata e dominava la parte orientale del colle di Fucecchio, l’antica Porta Raimondi. 
La soglia, sulla quale per secoli si sono chiuse le mura castellane, e sono trascorse le stagioni della storia di Fucecchio, è stata posta oggi in Piazza La Vergine, in prossimità di Via Porta Raimonda, la strada in cima alla quale vi si trovava qualche secolo fa.


Torna ai contenuti | Torna al menu