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LAPIDI DELLA STORIA, STORIE NELLE LAPIDI - FUCECCHIO

Introduzione

E’ questa una piccola parte del lavoro riguardante le lapidi del paese e del suo territorio, lapidi ancora presenti, erose dal tempo e dall’incuria fino all’illeggibilità, scomparse o volontariamente distrutte; questo insieme è stato estrapolato dalla raccolta che, una volta completata l’opera di revisione, si concretizzerà in una pubblicazione, possibile fonte di dati e spunti per nuovi e più esaurienti approfondimenti.
Purtroppo la selezione operata nella scelta delle lapidi ha fatto sì che alcune di quelle proposte manchino del loro contesto generale e risultino carenti di agganci e completamenti, cosa che potrà determinare una non esaustiva lettura che troverà appagamento solo nella totalità dell’opera. Sarà questa visione d’insieme ad aiutare la restituzione del quadro storico del paese e a mettere più a fuoco ‘i volti’ di coloro che, nel tempo, si sono dati da fare per caratterizzarlo.
‘Volti’ che è stato possibile delineare anche tramite l’analisi e l’elaborazione dei dati raccolti, in special modo, dai Registri dei battesimi che sono stati funzionali a fornirci gran parte delle indicazioni genealogiche necessarie e saranno anche essenziali per ulteriori lavori fra cui quello, ormai prossimo, sull’araldica privata e pubblica, presente nel nostro territorio.
Di entrambi questi lavori (lapidi e stemmi) esistono già, risalenti agli anni ’80 dello scorso secolo, due rispettivi testi scolastici che, data la loro natura, non avevano però raggiunto né completezza numerica né compiutezza a livello di indagine.
Nacquero, più che altro, al di là delle motivazioni didattiche, dall’esigenza di realizzare dei censimenti dettati dall’urgenza per la furia demolitoria che in quel periodo investiva il patrimonio edilizio, censimenti che non ostacolarono perdite e cancellazioni, ma che sono poi risultati utili per mantenere la memoria storica di tali elementi; negli ultimi 30 anni infatti una parte di queste pagine di pietra e di figure araldiche è scomparsa e un’altra si è ‘consumata’ a un livello tale da non consentirne più una interpretazione completa. Il paese si è così privato di pezzi della sua storia, di un prezioso patrimonio lasciato in eredità, ma finito in mani non sempre adeguatamente all’altezza di provvedere alla sua conservazione, possiamo dire che anche le Istituzioni, purtroppo, non hanno rivelato e rivelano quell’attenzione e quella sensibilità culturale che avrebbe dovuto e dovrebbe essere loro peculiare.
Con questi nuovi lavori intendiamo rileggere un passato che, anche se lontano, è gravido di messaggi capaci di farci vedere con occhi più grandi il nostro presente, di arricchirlo, di arricchirci, di mostrarci il paese e il suo territorio stratificati nel tempo, che, nel bene e nel male, ha portato avanti la loro storia e lo ha fatto anche applicando targhe e simboli.
E di tutti questi ‘reperti’ e ‘lasciti’, che hanno dato al paese un aspetto particolare e lo hanno caricato di un peso culturale, non è proficuo disfarsi perché ci rappresentano e ci danno, insieme a tanto altro, quell’unicità che, in un’epoca di omologazione generalizzata, è assolutamente necessario mantenere, custodire e coltivare.

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