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ARTE-CULTURA
Arte-Cultura > Luoghi di Culto > CHIESA DI S. SALVATORE E MONASTERO DELLE CLARISSE






               
Fondata dal conte Cadolo, capostipite dei Cadolingi, nel villaggio di Borgonuovo, presso il ponte sull'Arno, la chiesa di San Salvatore è ricordata per la prima volta in un documento del 986.
Intorno al Mille il figlio di Cadolo, Lotario, istituì accanto alla chiesa un monastero affidandolo ai monaci benedettini. Nel 1106 una rovinosa inondazione dell'Arno distrusse gli edifici, che furono quindi ricostruiti sull'altura prossima al castello di Salamarzana, su un terreno appositamente donato dall'ultimo dei Cadolingi, il conte Ugolino.
                          
Già passato ai Vallombrosani con l'abate Pietro Igneo nella seconda metà dell'XI secolo, il monastero accumulò notevoli ricchezze fino agli inizi del XII.
Cominciò a decadere dopo l'estinzione dei Cadolingi e alla fine del Duecento fu ceduto alle monache di Santa Chiara di Lucca, dette di Gattaiola, che lo affidarono ai Francescani conventuali, riservandosi però la superiore giurisdizione spirituale.
                
Poiché nel 1085 il pontefice Gregorio VII° aveva dichiarato l'abbazia indipendente da qualsiasi autorità vescovile, la badessa di Gattaiola pretese di arrogarsi il singolare titolo di "Episcopessa", che di fatto mantenne fino a quando fu costituita la diocesi di San Miniato (1622).
Dopo l'allontanamento dei Francescani (1783), in seguito alle riforme leopoldine, il monastero fu prima trasformato in conservatorio e passò alle Clarisse, che tuttora vi risiedono.
E' ad un'unica ampia navata, secondo lo schema ad "aula" tipico delle chiese francescane. L'altar maggiore, disegnato nel primo decennio del Settecento da Giovan Battista Foggini, il più noto scultore e architetto al servizio di Cosimo III° dei Medici, fu realizzato in marmo di Carrara da Anton Maria Franchi nel 1711-12.



foto di G. Pierozzi   
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